Il Mondo di Eugenio Tomiolo (E.T.)

Arcumeggia - 1985

Arcumeggia è un piccolo centro, nella provincia di Varese, situato su una sella montagnosa che chiude quasi il passo a chi voglia salire dalla Valcuvia verso il magnifico panorama che, dall'alto del Monte Nudo, si presenta sul bacinodel Verbano.

I Romani, o gli antichi italici che prima di loro tracciarono le strade destinate a congiungere la zona pedemontana e quella alpina alla pianura del Po, evitarono l'ostacolo dei laghi e delle costiere tagliate a picco aggirando i massicci e raggiungendo le sponde dove la foce di un fiume o d'un torrente spianava il profilo dei monti.

Ceresolo per esempio, presso Cerro, dice il Morigia nella sua «Historia della nobiltà, et degne qualità del Lago Maggiore », «vogliono che sia il luogo dove nel passaggio si fermasse Giulio Cesare nell' andare in Francia». Per cui Ceresolo «è parola corrotta, che vuol dire Cesarolo».

Le strade che risalendo lungo il Ticino si affacciarono alle Prealpi, costrette a deviare, scoprirono un fertile retroterra, cosparso di laghi minori e propizio al formarsi di comunità contadine.

Il percorso che faceva capo all'ultima propaggine del lago Maggiore toccò brevemente le rive per poi girare intorno ai rilievi di Angera e di Ispra; giunto davanti ai monti di Laveno, li contornò lungo la Valcuvia e la Valtravaglia per riaffacciarsi sul lago a Germignaga o a Luino, donde sali per i colli, diretto ai valichi che mettevano dentro il cuore delle Alpi. Quei luoghi, ancora senza nome, o con nomi che il tempo avrebbe corrotto e mutato, cominciavano a legarsi insieme con un filo destinato a persistere con lievi modifiche nei secoli e a determinare il formarsi di paesi e città.

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